è ora di cambiare le scarpe antinfortunistiche?
come valutare lo stato di usura delle scarpe antinfortunistiche e capire se è il momento di sostituirle
Indossiamo le scarpe da lavoro per almeno otto ore al giorno, se non di più, e ne facciamo un uso molto intenso: è ovvio quindi che siano sottoposte a un’usura molto maggiore di quanto non succeda alle altre scarpe, incluse quelle con cui facciamo sport. Ma soprattutto, l’usura delle calzature di protezione espone a rischi maggiori di quanto non accada con le scarpe tradizionali: per esempio, una suola consumata rischia di perdere non solo le sue proprietà antiscivolo, ma anche quelle antistatiche; una tomaia mal ridotta può compromettere la stabilità del piede mentre si lavora in altezza o su superfici scivolose… Per non compromettere la sicurezza sul lavoro, né il comfort e la salute del piede, è quindi importante sostituire le scarpe antinfortunistiche con frequenza.
La data di fabbricazione delle calzature fa parte dei requisiti informativi che puoi trovare forniti con ogni paio di scarpe antinfortunistiche a norma. Genericamente la “vita media” di un paio di scarpe di sicurezza è individuata in un periodo di circa sei mesi da quando vengono messe in uso. È uno spazio di tempo ipotetico, per forza di cose generalizzato e indicativo, poiché il livello di usura e quindi la durata di una scarpa antinfortunistica dipendono da molti fattori, tra i quali la frequenza d’uso, l’ambiente in cui si lavora (le attività outdoor come il lavoro in cantiere o in agricoltura sottopongono le scarpe a stress diversi dal lavoro, ad esempio, in laboratorio o officina), gli agenti atmosferici o i prodotti chimici con cui vengono in contatto, e non ultimo la pulizia e manutenzione che viene fatta (o non fatta) alle scarpe.