la normativa per l’alta visibilità
L’abbigliamento da lavoro ad alta visibilità è certificato dalla normativa ISO EN 20471 del 2013, che ne definisce le caratteristiche e i requisiti.
La norma definisce anche tre classi di indumenti ad alta visibilità, che si differenziano per la quantità crescente di superficie fluorescente, cioè il “materiale di fondo” solitamente di colore arancione o giallo, e di superficie in “materiale retroriflettente”, ovvero le tipiche strisce o bande orizzontali e verticali applicate ai capi.
Ciascuna classe è adatta al lavoro in situazioni di rischio crescente. Per lavorare, ad esempio, in un cantiere su strada privata può essere sufficiente un abbigliamento ad alta visibilità di classe 1. I lavori su strade extraurbane principali e autostrade prevedono invece il livello di protezione medio della classe 2. Per i cantieri notturni su strade e autostrade, al crepuscolo, nelle gallerie e in altre situazioni di visibilità notevolmente ridotta, la normativa prevede l’uso di abbigliamento di classe 3, ovvero un outfit che massimizzi la superficie riflettente e quella fluorescente.
La scelta dell’abbigliamento da lavoro ad alta visibilità più adatto alla propria attività dipende quindi innanzi tutto dal luogo in cui si svolge, dalle condizioni di visibilità nei diversi momenti della giornata, dalla stagionalità (in inverno le ore notturne e di scarsa luce aumentano) e dal clima atmosferico.
A seconda della situazione, potrà essere sufficiente indossare un gilet o giacca ad alta visibilità sui propri abiti da lavoro regolari. Tuttavia, per la maggior parte dei cantieri su strada o delle situazioni di rischio sarà necessario prevedere l’uso di un’intera divisa da lavoro ad alta visibilità, composta da pantaloni, gilet e t-shirt o polo nella stagione calda, oppure felpa, pile o giacca da lavoro antifreddo e antivento in inverno.